Al Liceo Federico Quercia, il 10 Aprile, si è tenuto un incontro con il giornalista e neo-scrittore Claudio Coluzzi, appassionato di cronaca nera, voluto dal Dirigente Scolastico Diamante Marotta. Nell’occasione ha presentato il suo libro, “Benvenute in Paradiso”, ai ragazzi dell’istituto marcianisano presenti, con cui ha discusso su tematiche molto attuali che spaziavano dalla prostituzione forzata ai clan della malavita che sono in questo territorio.
Nell’occasione i ragazzi della 2E hanno preparato un video per presentare sia i casi di cronaca nera affrontati dal giornalista, sia per presentare il libro. Il libro è una fusione tra romanzo e cronaca, un libro che gli ha consentito di denunciare in larga scala i crimini e gli abusi che hanno subito , in particolare, ma ce ne sono molte altre, due ragazze albanesi che, con il desiderio di partire per il Paradiso (l’Italia) e trovare una vita migliore, si sono trovate nello stesso Inferno di prima, se non peggio.
Per tante ragazze come loro l’Italia è stato il Paradiso e l’Inferno nello stesso tempo. Jana e Sonia hanno attraversato il mare a bordo di un gommone e sono finite nell’orrore dello sfruttamento della prostituzione gestito dai clan albanesi che operano in Italia.
Jana viene violentata, costretta ai marciapiedi nel Casertano e, quando è incinta di un cliente, è “deportata” in Germania: qui partorisce e le strappano il figlio, venduto a una coppia tedesca. Gli aguzzini prendono i soldi e lei finisce di nuovo per strada.
Sonia invece viene uccisa in un vialetto di campagna. Un giornalista e un commissario di polizia indagano su quel crimine per ridare dignità, almeno da morta, a Sonia.
Le due storie sono assolutamente vere, fatti di cronaca pubblicati dall’autore sul quotidiano Il Mattino, di Napoli. Come altre inchieste giornalistiche che offrono uno spaccato drammaticamente sincero della criminalità e della violenza sulle donne. Ma la cronaca assume, nel percorso narrativo, i contorni di un romanzo giallo in cui vero e verosimile si intrecciano.
Ne deriva un racconto ricco di aneddoti di vita vissuta, di descrizioni, di colpi di scena, ma anche un libro di denuncia di orrori e violenze da troppo tempo sotto gli occhi di tutti.
L’intento è quello di denunciare questi fatti, non restare fermi davanti a questi crimini, e di istruire i giovani a stare attenti e di guardare con occhi aperti tutto ciò che ci circonda. Inoltre ha parlato anche della difficoltà che ha avuto nell’attestare questi fatti, seguire le indagini passo passo insieme alla polizia, ha discusso sul lavoro del giornalista e su quello che comporta: raccontare sempre la verità.
di Flavia Trombetta