Aumento dei prezzi. Il nesso di parole più volte ripetuto negli ultimi mesi che scoraggia e aggrava milioni e milioni di famiglie.
Prima la pandemia da Covid ha generato una crisi economica e successivamente la guerra ucraina ha dato la “mazzata finale”. I prezzi sono decollati con la velocità dei migliori e più innovativi jet militari. A subirne la violenza, sempre i comuni civili.
Ma quanto sono aumentati i costi dei beni di prima necessità, come gli alimenti? A tentare di dare una risposta ci pensa Coldiretti (Confederazione Nazionale Coltivatori Diretti), la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana.
Coldiretti ha stilato una classifica degli alimenti che hanno subìto i maggiori rincari nelle ultime settimane, tra aumenti dei costi dell’energia e crisi ucraina. La blacklist non contiene generi alimentari di lusso, ma beni primari che costituiscono la base della spesa di ognuno di noi.
I dati studiati da Coldiretti per condurre la ricerca sono gli ultimi dati Istat relativi all’inflazione a marzo 2022.
Emerge dal testo una consapevolezza: se è vero che, ormai, è aumentato praticamente tutto, ci sono prodotti il cui costo è a dir poco schizzato, come l’olio di semi in vendita a + 23,3%.
A questi, poi, va aggiunto anche il prezzo della benzina e del diesel che, a marzo, ha superato anche i 2 euro al litro e che ha costretto il governo Draghi ad intervenire con una “misura-tampone” che terminerà ad aprile.
AUMENTI DEI PREZZI
- Olio di semi (girasole, mais, ecc.) +23,3%,
- Verdura fresca +17,8%,
- Burro +17,4%,
- Pasta +13%,
- Frutti di mare +10,8%,
- Farina +10%,
- Carne di pollo +8,4%,
- Frutta fresca +8,1%,
- Pesce fresco +7,6%,
- Pane +5,8%.