C’era tanta attesa per il primo capitolo della trilogia. Il debutto di Napoli – Milan versione campionato, prologo della doppia sfida di Champions League, è segnato dai colpi di scena clamorosi, dentro e fuori dal campo. Il match è un thirller per gli azzurri, un film dell’orrore diretto da Stefano Pioli e interpretato dai protagonisti rossoneri con Rafael Leao nel ruolo di attore principale. Per i partenopei solo comparse, sconfitti nettamente anche nella testa.
Trama
Eppure la trama non era poi così imprevedibile. C’erano degli indizi che ai più attenti non saranno certo sfuggiti. A cominciare dal forfait inatteso di Victor Osimhen, alla carica dei rossoneri desiderosi di dimostrare in campo che lo scudetto è ancora sulla loro maglia prima del passaggio di consegna, per poi concludere con le contestazioni degli ultras partenopei contro Aurelio De Laurentiis che non hanno certamente aiutato l’ambiente, freddo glaciale il Maradona quando si sono verificati episodi di violenza tra “tifosi” dello stesso colore. C’è da aggiungere che per il Milan i tre punti erano fondamentali per la corsa Champions League e a proposito di stelle, battere il Napoli a domicilio con un risultato netto, è un buon modo per avvicinarsi ai quarti di finale con un vantaggio psicologico e un pronostico, se non ribaltato, quanto meno pareggiato.
Pedine schierate
Veniamo al campo. Il Milan ritorna in versione campione di Italia. Per l’occasione rispolvera la potenza micidiale della sua fascia mancina, ritrova carisma e aggressività per tenere il baricentro alto (l’assenza di Osimhen aiuta), le marcature sono a uomo così da limitare le fonti di gioco del Napoli. Di Lorenzo e Mario Rui hanno di fronte due avversari molto pericolosi e le corse all’indietro dei due terzini specie nel primo tempo sono tante. Lobotka è seguito da Bennacer e i compagni Zielinski e Anguissa non fanno nulla per aiutarlo (anche loro ben controllati da Tonali e Krunic). Lo scacchiere è poi completato da un Tomori troppo veloce per Simeone e da un Kvaratskhelia che senza l’apporto in fase offensiva dei compagni della catena di sinistra fatica a creare pericoli seri. Infine dall’altra parte Politano fa a botte con Hernández, uno degli interpreti più forti al mondo del suo ruolo.
Primo tempo, doppio colpo
Nei primi minuti di gara un’occasione per parte. Comincia il Milan con Brahim Díaz, ma Meret para facilmente. Risponde subito Simeone su assist di Zielinski ma il mancino termina alto sopra la traversa. Poi il doppio colpo rossonero: Brahim Díaz, schierato alto a destra ma libero di svariare sul fronte d’attacco, supera sia Lobotka che Mario Rui, lo spagnolo completa poi la super giocata con un’imbucata perfetta per Leao che tra Di Lorenzo e Rrahamani riceve e freddissimo supera Meret con uno scavino. Otto minuti e il Milan raddoppia, protagonista ancora Brahim Díaz (proprietà Real Madrid) che riceve in area un cross di Bennacer, Mario Rui è fuori posizione, recupera la marcatura in extremis ma il fantasista rossonero con una finta riesce a ritagliarsi lo spazio per calciare e battere Meret da posizione ravvicinata.
Secondo tempo, scatto matto
Nel ripresa il Napoli sotto di due gol porta tanti uomini a ridosso dell’area di rigore avversaria ma ogni errore in fase di possesso vale un contropiede pericoloso. Al 49′ Giroud sfiora la terza rete per i rossoneri, al 59′ Zielinski si fa rubare palla a metà campo da Tonali, il centrocampista innesca Leao che inventa un super gol saltando Rrahmani e battendo Meret con un diagonale potente. Al 65′ Saelemaekers entrato dalla panchina completa la torta, la ciliegina è uno slalom che inganna tutta la difesa azzurra, compreso l’insuperabile Kim, l’incursione centrale del belga è letale, Meret non riesce ad evitare il gol del poker. Spalletti dalla panchina ne cambia tre in un colpo solo, dentro Elmas, Ndombele e Lozano al posto di Lobotka, Zielinski e Politano ma la musica non cambia. Nel finale nel Napoli si rivede anche Jack Raspadori, l’unica vera occasione per i partenopei è da lui costruita ed anche sprecata quando da buona posizione calcia male incrociando il tiro, poteva servire Kvaratskhelia solo dall’altra parte ma per gli azzurri non è serata.
Un’altra storia
La pesante sconfitta è una macchia sul cammino incredibile del Napoli in questa stagione. Ma una macchia da togliere in fretta, il rischio è che possa restare qualcosa nella testa dei calciatori in vista del doppio impegno storico in Champions League contro un Milan che al Maradona ha strapazzato gli azzurri. Ma da quando Luciano Spalletti è al comando della squadra, i partenopei hanno sempre reagito molto bene alle difficoltà. Sarà interessante capire come i due allenatori, considerando la partita di campionato, prepareranno lo scacchiere per le notti europee, i tecnici nelle interviste post gara alle domande sui prossimi incontri sono stati chiari: sarà tutta un’altra storia.
Le pagelle
Meret 5.5
Di Lorenzo 5
Rrahmani 4.5
Kim 5 (81′ Juan Jesus s.v.)
Mario Rui 4.5
Anguissa 4.5
Lobotka 5 (68′ Elmas 5.5)
Zielinski 4.5 ( 68′ Ndombele 5.5)
Politano 5.5 (68′ Lozano 5.5)
Simeone 5.5 (77′ Raspadori 5.5)
Kvaratskhelia 5.5