Scappare dalle difficoltà non è mai la soluzione, soprattutto se non si tenta nemmeno di costruire opportunità nei propri territori per migliorarli. Eppure, sono sempre i migliori ad andare via, sono sempre le menti positive a voler affermarsi altrove lasciando realtà come la nostra in balia di un meccanismo precluso alla giustizia e alla meritocrazia. “Giovani Campani nel Mondo” è un’associazione di giovani universitari che hanno deciso di rimboccarsi le maniche e tentare di mettere insieme le loro forze partecipando a progetti a New York e in altre città del mondo per interagire con studenti stranieri e cercare, attraverso incontri e simulazioni internazionali, di proporre delle iniziative da apportare per migliorare il contesto in cui viviamo.
Costantino Diana, che abbiamo ospitato presso la nostra Redazione, è il presidente di quest’associazione. Cresciuto sui nostri territori, Costantino si sta personalmente attivando per consentire ai giovani universitari come lui di costruire opportunità e di assumere competenze che nelle università vengono completamente ignorate.
«Quando ho partecipato per la prima volta ad un progetto internazionale non sapevo a cosa andavo incontro e, soprattutto, non conoscevo il livello della competizione. Anche gli insegnanti del corso di formazione che ci preparavano a questa esperienza non avevano fiducia in me, nelle mie capacità, nell’importanza dell’evento. Quando sono arrivato lì e ho visto i ragazzi degli altri Stati impegnarsi, crederci e appassionarsi ho capito che era davvero importante e che dovevo impegnarmi per cercare di conseguire dei risultati e di acquisire visibilità. Alla fine, grazie a quest’esperienza ho imparato a parlare in pubblico, a negoziare, a essere diplomatico e a risolvere quesiti. Così, visto i risultati, ho deciso di creare un’associazione che consentisse agli studenti di partecipare a questi incontri».

Tra i tanti progetti internazionali a cui “Giovani Campani nel Mondo” aderisce ogni anno, quello più importante e più seguito è il NMUN (National Model United Nations) di New York, sia perché si svolge nella megalopoli per eccellenza e sia perché ha sede nel Palazzo di Vetro dell’ONU. Il progetto consiste nella più grande simulazione ufficiale del funzionamento degli organi e dei commissari delle Nazioni Unite, dura 10 giorni e coinvolge 5.000 studenti provenienti dai Paesi membri delle Nazioni Unite. Durante la simulazione ogni studente diventa ambasciatore del proprio Stato e svolge la giornata tipo di uno stesso ambasciatore. Quindi deve essere preparato a 360 gradi, capace di negoziare, di spiegare e comunicare in maniera efficace, deve essere leader, deve convincere le persone a sposare la sua risoluzione e deve votare, ossia mettere in pratica tutte quelle abilità che all’università non vengono impartite. Alla fine, dopo i lavori, nel Palazzo di Vetro, diplomatici o politici, redigono una relazione mentre una giuria, avendo assistito ai lavori e visionato l’operato, assegna i premi alle squadre o alle università. La delegazione di “Giovani Campani nel Mondo”, composta da 57 universitari che ha partecipato al NMUN 2017 ha vinto l’Honorable Mention per la Syria. Adesso, tra i progetti a breve termine, l’associazione guarda agli incontri di Amsterdam, Berlino, Washington, Canada e Isole Galapagos mentre l’obiettivo più grande è quello di organizzare una simulazione a Napoli.
Infine, bisogna supportare, sostenere e promuovere queste associazioni che migliorano le competenze dei giovani studenti e che portano in alto il nome della Campania e bisogna capire che la formazione serve ed è importante perché aiuta ad affermare noi stessi, a definire la nostra personalità, a essere utili alla società, ma non deve essere fine a se stessa. Senza metterla in pratica, senza i rapporti internazionali e l’impegno sociale e politico le migliori proposte, le migliori menti, se non coinvolgono gli altri, non diventano efficienti e non raggiungono risultati.
di Mara Parretta
Foto di Francesco Catalano