ASDA

ASDA: un gruppo di studenti contro l’isolamento

Giovanna Di Pietro 17/04/2023
Updated 2023/04/16 at 7:07 PM
5 Minuti per la lettura

Nel 2019, un gruppo di studenti stranieri emigrati a Napoli ha dovuto fare i conti con la mancanza di una rete di supporto che potesse aiutarli ad orientarsi nel sistema italiano. Imparare la lingua, compilare i documenti e affrontare il senso di solitudine sono gli scogli più difficili da superare per chi arriva da lontano. A questi bisogni, l’Associazione Studenti e Diaspora Africana (ASDA) ha dato risposta creando una comunità dove italiani e stranieri si supportano a vicenda.

L’OBIETTIVO DI ASDA

Yacouba Traaore è uno dei fondatori, mi ha parlato della mission dell’organizzazione, che è rendere la vita un po’ più facile per i tanti che, arrivando in Italia, si sentono spesso esclusi: «ASDA è nata attraverso l’unione dei ragazzi dell’Africa Occidentale, più precisamente Guinea, Mali e Senegal ma offre supporto a tutti, non solo agli africani e non solo a studenti». Anche durante la pandemia, attraverso delle riunioni aperte a distanza, ASDA ha continuato a raccogliere consensi e a crescere. Nei corsi di lingua – europee e africane – gli studenti mettono le proprie conoscenze a disposizioni di altri studenti e lavoratori, che li seguono a distanza da tutto il Paese. «Quando arrivi in un nuovo Paese è difficile adattarsi, quindi il progetto è ampliarci anche al di fuori dell’Italia. Per questo, facciamo corsi di insegnamento di lingua e quello di italiano è il più seguito».

«Quando ho deciso di fare volontariato con ASDA, prima insegnando italiano e poi swahili, mi sono accorta della grandissima passione che motivava i ragazzi dell’associazione» – questo è lo spirito che anima Eman Saleh ad insegnare arabo da tre anni –. «Sappiamo che ci sono dei limiti ai corsi online, rispetto alla presenza, ma così ho conosciuto persone da ogni parte dell’Italia. Mi ha dato tanta gioia sapere che ASDA sta crescendo e l’ho visto attraverso gli studenti sparsi per il Paese. Oltre al mio lavoro di insegnante, anche da un punto di vista personale attraverso l’associazione ho creato un sistema di supporto attorno a me».

Tra gli studenti del corso di arabo c’è Antonella, che mi ha raccontato della sua esperienza con l’associazione. «Penso che siano poche le associazioni che gratuitamente formano le persone con tanta passione. Oltre ad insegnare la lingua, al corso parliamo anche di come si vive in altri Paesi, come l’Egitto, da dove viene Eman. Così, ho conosciuto persone bellissime e ho ampliato i miei orizzonti».

UN PONTE TRA CULTURE ASDA

si occupa di ospitare anche incontri culturali focalizzati sulle usanze africane e il cineforum a cadenza mensile, dove si proiettano film su fenomeni sociali africani che poi vengono discussi. Eman mi parla del doposcuola, che è un modo per aiutare i bambini afrodiscendenti a tenere il passo con i compagni. «A causa del Covid molti bambini hanno avuto difficoltà a seguire online, perché non avevano gli strumenti a casa oppure non sapevano come collegarsi. Oltre al doposcuola, portiamo i bambini a conoscere Napoli, perché i genitori non essendo di qui non lo fanno». Ad oggi, ASDA ha attivato diverse collaborazioni, tra cui un corridoio di asilo politico con l’Unhcr e la possibilità per gli studenti dell’Università di Napoli “l’Orientale” di svolgere tirocinio curriculare con l’associazione.

Tutte le attività si basano sulla relazione spontanea tra persone provenienti da contesti culturali diversi, che si offrono spunti di riflessione e supporto a vicenda. L’obiettivo è creare un ponte tra le culture, attraverso cui uscire dall’isolamento della condizione di straniero.

Yacouba dice di aver imparato moltissimo dall’associazione. «Trovarsi tra persone provenienti da tutto il mondo è meraviglioso, perché si impara sempre dall’altro. Ho imparato che il mondo non si limita al tuo modo di vivere». Anche Eman dice che continuerà ad insegnare arabo con ASDA, perché grazie al corso ha ottenuto più fiducia in sé. Oltre ad aver imparato l’italiano, il contatto con i ragazzi di ASDA le ha permesso di venire in contatto con tanti Paesi. «ASDA mi ha insegnato che non sono da sola. Quando sono emigrata senza la mia famiglia, grazie ad ASDA sono stata aiutata tantissimo e ho trovato persone che non considero solo amici ma veri fratelli e sorelle».

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