Il nome di Arnaldo Greco non appariva sugli scaffali delle librerie da un po’ e a dire il vero se ne sentiva la mancanza. Prima e dopo di “Nomi, cose e città. Viaggio nell’Italia che compra” (Fandango, 2009) e “Sopravvivere all’attesa. Manuale per giovani coppie” (id., 2010), scritto a quattro mani con Arianna Giorgia Bonazzi per lo scrittore c’è stata tanta tv di qualità: è infatti, tra l’altro, uno degli autori di “Che tempo che fa”, il celebre programma condotto da Fabio Fazio.
Greco torna in questi giorni con una bella e divertente antologia di racconti, da lui curata, intitolata “Aragoste, champagne, picnic e altre cose sopravvalutate” e pubblicata da Einaudi nella collana “Stile Libero Extra”. Quella dell’autore non è stata un’impresa da poco: in una sola raccolta è riuscito a raggruppare una parte davvero molto interessante del fior fiore della letteratura italiana contemporanea.
I racconti, brevi, a volte brevissimi, nascono da un semplice pretesto offerto dalla celebre frase “Le quattro cose più sopravvalutate nella vita sono lo champagne, l’aragosta, il sesso anale e i picnic” del geniale e anche controverso scrittore americano di origini inglesi Christopher Hitchens, scomparso nel dicembre 2011. Gli autori coinvonti nell’impresa sono Francesco Piccolo, Alessandro Baricco, Veronica Raimo, Viola Ardone, Claudio Giunta, Teresa Ciabatti, Giacomo Papi, Gaia Manzini, Cristiano de Majo, Guia Suncini, Jennifer Guerra, Arianna Giorgia Bonazzi, Valentina Della Seta, Francesco Pacifico, Alessandro Gori e Nadia Terranova.
Qualcosa di sopravvalutato

I vari racconti prendono il titolo proprio da ciò che viene ritenuto sopravvalutato dallo scrittore di turno. I temi sono trattati sempre con ironia e intelligenza ed è facile riconoscere nelle insofferenze confessate dagli autori quelle proprie. Tra usi e costumi non c’è che l’imbarazzo della scelta. Dai “Viaggi e vacanze” di Francesco Piccolo (cito: «Le persone in vacanza che amano la vacanza sono euforiche. Dicono che le spiagge tutte uguali sono molto diverse una dall’altra, fanno delle classifiche di preferenza, cercano di spiegarti quali sono le differenze – ma sono tutte uguali») alla “Montagna” del napoletano Christiano de Majo (una su tutte: «Non possiamo far crescere a Milano dei bambini che non sanno sciare, li condanneremo all’esclusione sociale»).
Non manca un dissacrante resoconto de “La prima volta”, che la Ciabatti racconta di aver vissuto come un “pensiero da togliersi”. E non solo la fatidica prima volta viene ritenuta sopravvalutata! Per Gaia Manùzini anche “Il primo amore”. E dopo un susseguirsi di divertenti situazioni la scrittrice conclude che il primo amore è diverso dal primo vero amore! Particolarmente ricco di indovinate citazioni letterarie è “Regali”, nel quale Arianna Giorgia Bonazzi ci racconta come «i figli dei miei nonni sono diventati i baby boomer che oggi pretendono di ricoprire i nipoti di regali». Insomma, una raccolta di cose sopravvalutate che potrebbe durare all’infinito perché come ci ricorda Arnaldo Greco: «in fondo, esclusi i bisogni primari, ogni cosa è sopravvalutata».
di Achille Callipo