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Antiracket, Salvatore Cantone su Pomigliano: “La camorra c’è in tutte le sue sfaccettature”

Redazione Informare 25/03/2022
Updated 2022/03/25 at 11:51 AM
3 Minuti per la lettura

L’imprenditore Salvatore Cantone è da anni ormai uno dei punti di riferimento per la lotta antimafia della provincia di Napoli. Non a caso, è stato eletto Presidente dell’Associazione Antiracket.

Oltre l’impegno giornaliero, ciò che lo contraddistingue è la sua storia personale e familiare. Infatti, il suo nome è legato a uno dei fratelli Foria. Nonostante ciò, Cantone ha trovato il coraggio di staccarsi da quel legame per iniziare una battaglia contro la criminalità.

Sono diverse le dichiarazioni che ha rilasciato negli anni, riguardo ogni campo della lotta. Recentemente la città di Pomigliano è stata al centro delle sue attenzioni. In particolare, questi sono i punti analizzati: com’è la situazione oggi a Pomigliano? La camorra esiste? Che fine hanno fatto i clan storici? Come possono chiedere aiuto i cittadini vittime di estorsioni?

Le parole di Salvatore Cantone sulla città di Pomigliano

«La camorra c’è in tutte le sue sfaccettature − afferma Cantone −. C’è la camorra delle estorsioni, dello smercio di droga, dell’usura. C’è quella della collusione tra imprenditoria e pubblica amministrazione. Quando c’è collusione con il settore pubblico allora il riciclaggio viene da sé».

Ancora, per quanto riguarda le imprese colluse alla criminalità, afferma: «Se un’impresa ha ricevuto un’interdittiva antimafia, non deve avere alcun permesso di costruire. Se per lo Stato quella determinata azienda viene esclusa dagli appalti pubblici, allora non deve operare nemmeno nel privato, perché resta pur sempre un’azienda della camorra».

Clan storici, usura ed estorsioni

A questo proposito, Salvatore Cantone dice: «Se uno è camorrista resta camorrista. Raramente ho visto mafiosi cambiare del tutto».

«Il camorrista ha un modo di parlare alla gente tutto particolare. Sa incutere timore. Sa come comportarsi per fare paura. E quando continua a incutere timore e a comportarsi da boss significa che non è cambiato affatto».

Tra le diverse denunce fatte negli anni, Cantone ha insistito e insiste ancora sulla questione usura. Soprattutto in una città come Pomigliano, l’usura è un grande allarme, perché nella maggior parte dei casi è gestita dalla camorra. «C’è però un trenta per cento del fenomeno che è gestito dai cosiddetti colletti bianchi − annuncia −. È una tenaglia che stringe nella sua morsa imprese, cittadini, commercianti». In seguito, l’appello: «Rivolgetevi a noi e alle forze dell’ordine. A Pomigliano ci sono colletti bianchi che prestano danaro a usura».

Infine, Cantone esprime il suo parere riguardo le estorsioni: «Le estorsioni si fanno dappertutto in provincia di Napoli. Appena vedono che un’azienda fattura, i camorristi si precipitano. Ma insisto: denunciate, non restate soli. Ci saranno sempre le associazioni, le forze dell’ordine, la magistratura».

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