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Anniversario di una tragedia: il Rana Plaza

Chiara Del Prete 25/04/2023
Updated 2023/04/24 at 10:29 PM
4 Minuti per la lettura

A seguito di quel 23 aprile 2013 urge una riflessione sull’importanza della sicurezza dei lavoratori nell’industria della moda. Il mondo è rimasto scioccato dalla tragedia che colpì un edificio di otto piani che ospitava fabbriche tessili a Savar, in Bangladesh. Il crollo uccise oltre 1.100 lavoratori, ne ferì migliaia e molti rimasero invalidi per la vita. L’evento del Rana Plaza fu il chiaro allarme della scarsa sicurezza dei lavoratori e delle condizioni di lavoro precarie che persistono nell’industria globale della moda.

Un decennio dopo la tragedia del Rana Plaza cos’è cambiato?

Definito come il più grande disastro della storia moderna per l’industria della moda, il crollo della palazzina Rana Plaza segnò la vita di molti, dentro e fuori l’edificio. Nell’anniversario della tragedia si medita sull’attuale situazione nel settore. L’incidente ha messo in evidenza la necessità di una maggiore responsabilità sociale delle aziende di moda e di un cambiamento sistematico nell’approccio all’industria tessile e dell’abbigliamento. Tuttavia resta la consapevolezza che dopo dieci anni ben poco è cambiato.

L’avvenimento fece aprire gli occhi sulla realtà celata dietro al fast fashion. Così molti hanno lanciato l’allarme ad una moda con sistemi produttivi sicuri, rispettosi e degni per i dipendenti. Eppure nel 2023 si muore purtroppo anche per la moda. L’obbligo morale e legale di salvaguardare i lavoratori ha concesso a seguito del Rana Plaza una serie di leggi e normative più rigorose. È richiesta la messa in sicurezza degli edifici e condizioni lavorative migliori, ma l’attuazione di questi requisiti restano difficili da imporre. 

Le aziende devono assumersi la responsabilità di garantire che le fabbriche con cui lavorano rispettino gli standard di sicurezza e che i lavoratori siano formati su questioni di sicurezza sul lavoro. Questo include l’ispezione regolare degli impianti di produzione e il monitoraggio delle condizioni di lavoro. Gli accordi tra le aziende, i governi, le organizzazioni sindacali e le organizzazioni della società civile possono contribuire a creare un sistema di responsabilità condivisa che metta al primo posto la sicurezza delle persone.

Condizioni di lavoro dignitose e salari equi

Il disastro del Rana Plaza ha anche evidenziato la necessità di garantire condizioni di lavoro dignitose e salari equi per i lavoratori dell’industria della moda. Molti lavoratori tessili, specialmente in paesi in via di sviluppo, sono costretti a lavorare in condizioni precarie, con salari bassi, lunghe ore di lavoro e mancanza di protezioni sociali. Queste condizioni non sono accettabili e le aziende di moda devono impegnarsi per migliorare la situazione.

Le aziende dovrebbero garantire che i lavoratori nelle loro catene di approvvigionamento siano trattati con rispetto e ricevano salari equi per il loro lavoro. Ciò include anche il rispetto dei diritti dei lavoratori di organizzarsi in sindacati e di negoziare collettivamente per migliorare le loro condizioni di lavoro. Le aziende dovrebbero anche incoraggiare una cultura di trasparenza che permani in tutta la filiera produttiva. Ma si sa, una situazione torbida è più semplice da camuffare.

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