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Allevatori casertani a “Report”: «De Luca ci ha imbrogliato!»

Redazione Informare 03/05/2022
Updated 2022/05/03 at 12:51 PM
3 Minuti per la lettura

Gli allevatori casertani denunciano le manovre della Regione Campania

Alcuni allevatori casertani hanno raccontato le proprie storie di lavoratori e uomini di famiglia, portando avanti la denuncia di un intero settore contro gli interessi della Regione Campania, alle telecamere di Rai 3.

Le parole degli allevatori si fanno sentire forti ai microfoni del noto programma televisivo “Report”, condotto da Sigfrido Ranucci, le cui telecamere registrano la protesta condotta presso il Monumento dei Caduti, a Caserta.

«De Luca ci ha imbrogliato, ha firmato un piano per chiudere le aziende a Caserta», dicono gli uomini avvinti da un senso bruciante di sconfitta e una deludente consapevolezza di tradimento.

Da parte loro è stata denunciata la beffa dei controlli anti brucellosi, visto che il 98% degli animali abbattuti non era infetto.

Ma chi guadagna dall’abbattimento degli animali? E come? Queste le domande poste dal giornalista di Rai 3.

Si tenta di rispondere attraverso le storie degli uomini.

Il problema della brucellosi nel casertano è scoppiato dopo il 2014, quando si è deciso di bloccare i piani di vaccinazione. In questi casi, quando il 20% degli animali risultava essere positivo alla brucella, tutto l’allevamento veniva mandato all’abbattimento.

«Dei 300 animali che avevo sono stati abbattuti tutti, anche se 148 erano negativi», racconta l’allevatore Giovanni Galasso.

C’è grande tristezza, soprattutto dei più giovani che avevano deciso di seguire le orme dei padri e dei nonni. Guido Diana, uno di loro, dice: «Io potrei anche ripartire, ma se poi me le abbattono tutte di nuovo che devo fare? Mi devo solo impiccare?».

Nel 2019 il piano di eradicazione della brucellosi ha portato alla chiusura di 300 aziende. Da lì proteste su proteste. La maggior parte cadute nel vuoto.

Nelle scorse settimane gli allevatori casertani si sono recati in Prefettura per consegnare le chiavi delle loro aziende chiuse allo stesso prefetto.

Una situazione paradossale, spiegano perché: «il batterio della brucella, in realtà, nella mozzarella non c’è, visto che il prodotto viene lavorato a temperature che non permettono al batterio di continuare a vivere. Ma quello che fa infuriare è che la carne degli animali abbattuti viene poi destinata al libero consumo, cioè viene mangiata da tutti».

Carlo Ferrara, direttore servizio veterinario dell’Asl di Caserta, conferma che la carne viene commercializzata normalmente per la quasi totalità. Le bufale abbattute, finiscono al macello che fa capo al gruppo modenese Cremonini, che “produce anche gli hamburger per i McDonald’s in Russia” sottolinea il servizio di Report.

«C’è una regia camorristica» denuncia l’avvocato Carlo Taormina. «Più si abbatte, più si guadagna. E’ un affare colossale, una grossa porcheria». Parole forti su cui la Procura dovrà fare chiarezza. Il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’inchiesta sulla vicenda.

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