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Allarme Italia: 1 minore su 5 già lavora

Elisabetta Rota 27/04/2023
Updated 2023/04/27 at 11:23 AM
2 Minuti per la lettura

Sono 160 milioni i bambini di tutto il mondo che iniziano a lavorare tra i 5 e i 17 anni. Costretti a lasciare la scuola, e in alcuni casi a non iniziarla mai, per essere sottoposti a lavori spesso pericolosi. Nel nostro paese, 1 minore su 5 comincia prima dell’età legale consentita.

I minori italiani

Secondo l’indagine sul lavoro minorile di Save the Children, sarebbero 336 mila i minorenni tra i 7 e i 15 anni che hanno già avuto esperienze lavorative. Il 20% dei 15enni osservati, è entrato nel mondo del lavoro prima dell’età legale consentita. In Italia, infatti, la Costituzione tutela i minori disciplinando l’età di accesso al lavoro a 15 anni. A condizione, però, di aver portato a termine i 10 anni di obbligo scolastico. La maggior parte dei minori, ha dichiarato di aver svolto le prime esperienze lavorative nell’ambito della ristorazione (25,9%) e nelle attività commerciali (16,2%).

La dispersione scolastica

Il minore che lavora prima dei 15 anni è spesso costretto a lasciare la scuola. Ciò accade perché i lavori svolti, essendo perlopiù attività giornaliere, coincidono con gli orari scolastici. Nel 2021 in Italia la percentuale dei 18-24enni che non avevano conseguito il diploma era del 12,7%. Il lavoro minorile, infatti, influenza il futuro dei ragazzi alimentando la povertà e l’esclusione sociale; erano 1 milione 500mila i giovani tra i 15 e i 29 anni che nel 2022 riversavano in questa condizione.

Come contrastare il fenomeno

Una valida soluzione al problema del lavoro minorile in Italia è l’istituzione di una Commissione Parlamentare di Inchiesta sulle condizioni del lavoro, attualmente in fase di approvazione. Importante sarebbe ricostituire anche la Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, che potrebbe analizzare e tenere sotto controllo la dispersione scolastica. Quello del lavoro minorile non è solo un problema italiano, l’obiettivo 8.7 dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite si basa proprio sulla necessità di adottare delle misure per eliminare il fenomeno entro il 2025.

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