Il governo che si insedierà ad ottobre inoltrato, avrà una delle tante grane in agenda da affrontare con la massima urgenza. Senza un intervento del governo, infatti, c’è il rischio serio di un aumento spaventoso delle bollette per questo inverno.
L’allarme bollette è stato lanciato secondo le previsioni di alcune società e autorità di regolazione per l’energia, tra cui spicca la previsione di Nomisma.
Rincari shock: le previsioni di Norisma e Assoutenti
“Ogni singola famiglia del mercato tutelato si ritroverebbe a pagare per la luce 190 euro in più solo nell’ultimo trimestre dell’anno, con una spesa complessiva per l’energia elettrica che raggiungerebbe il record di 1.232 a nucleo nel 2022″. A convalidare le previsioni, anche Assoutenti.
L’allarme bollette sarà uno degli spauracchi per molti privati cittadini, così come le attività commerciali. L’incremento potrebbe essere addirittura del 100% per l’elettricità.
Senza interventi governativi, aumenti del 100%
La previsione, però, non è dettata dal nulla. Le stime provengono infatti dalla società di consulenza Nomisma Energia, in previsione dell’aggiornamento delle tariffe di Arera (l’autorità di regolazione per energia, reti e ambiente). Il presidente della società Davide Tabarelli ha lanciato l’allarme: “Senza un intervento del governo, l’incremento potrebbe essere addirittura del 100%“.
Il prezzo dell’elettricità toccherà un nuovo massimo di 66,6 centesimi per kilowattora (kwh). Per quanto riguarda il gas, l’aggiornamento delle tariffe ci sarà all’inizio del mese di novembre. Vittime degli aumenti, oltre ai privati cittadini, saranno sicuramente le attività: rstoranti, bar, negozi. Secondo le stime di Confcommercio, i rincari sui costi dell’energia per questo genere di imprese superano abbondantemente il 100%.
Così, per esempio, i negozi non alimentari registrano un’impennata pari al 119% mentre i ristoranti segnano +123% e gli alberghi +161% . Nel caso dei punti vendita di prodotti food, l’aumento arriva addirittura a +181%. Una situazione difficile da gestire, che ha spinto alcuni commercianti a gesti di denuncia, come l’esposizione in vetrina della bolletta o l’aggiunta nel conto della voce relativa al costo dell’energia.