Alessandro Scotto Di Luzio, la promessa della lirica italiana

Redazione Informare 15/09/2017
Updated 2017/09/15 at 7:22 PM
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È un giovane tenore originario di Lucrino, in provincia di Napoli, la nuova promessa della musica lirica italiana: un giovane che ormai gira l’Italia, l’Europa e il mondo intero in tournee, e che è seguito, con altri talenti, da Nicoletta Mantovani, moglie dell’indimenticato e indimenticabile Maestro Luciano Pavarotti. Alessandro Scotto di Luzio è un tenore dalla voce limpida e naturalmente potente, una voce che chi si intende di bel canto lirico non può non notare, e che rende questo ragazzo il tenore più brillante e promettente del nuovo panorama italiano. Noi di Informare l’abbiamo intervistato in una delle rare pause tra un viaggio e l’altro:

Come ti sei avvicinato al canto lirico?
«Ho scoperto la mia voce a 11 anni, in prima media. A 14 entrai in conservatorio, e a 18-19 cominciai a studiare con il Maestro Luigi Giordano Orsini. Poi vinsi un concorso ed entrai all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma».

Poi come è proseguita la tua carriera?
«Fui ammesso alla Scuola dell’Opera Italiana del Teatro Comunale di Bologna nel 2008, e nello stesso periodo vinsi il 1° Premio al XIV Concorso Internazionale “Ritorna Vincitor” a Ercolano. È anche il periodo delle apparizioni tv a Domenica In, con Pippo Baudo, in cui vinco la sezione tenori e a ex-aequo quella del “Tour de Chant”. Nel 2009 ho avuto la possibilità di esibirmi a Tel Aviv in occasione della visita di Papa Benedetto XVI. E poi tanti ruoli ottenuti, come Il Rodolfo ne La Bohème a Ercolano, Tonio ne La figlia del Reggimento a Como, Ernesto nel Don Pasquale di Donizetti a Padova: arrivai così al mio attuale agente. E dal 2012, ancora passi avanti per la mia carriera, con tanti altri ruoli, con i concerti organizzati dalla signora Mantovani, in cui conobbi il Maestro Fabrizio Maria Carminati che mi portò a Marsiglia per il Requiem di Donizetti. Nello stesso anno arrivai in semifinale nel concorso “Operalia” di Placido Domingo, tra artisti di tutto il mondo».

Da quanto tempo ti segue Nicoletta Mantovani?
«Dal 2011, quando mi premiò in occasione di un concerto in nome del Maestro Pavarotti. Lei mette a disposizione un premio per i cantanti lirici, organizza concerti in memoria del marito. Ci sta vicino, ci ha portati a Mosca, a San Pietroburgo, a Lucerna. A Modena ci vide Massimo Ranieri che ci invitò nella sua trasmissione su Rai1: quella fu probabilmente la mia migliore esibizione in tv».

Da cantante lirico, sei abituato anche a recitare: cosa ci dici di questo aspetto artistico?
«L’opera mi piace molto! All’inizio devo prendere confidenza col teatro, fare mio l’ambiente ma il trucco, la dimensione teatrale, mi vengono naturali».

Impegni futuri: dove ti porteranno le tue tournee? E qual è il tuo sogno nel cassetto?
«C’è un progetto con la Decca, importante casa discografica londinese: si chiama “Duetto”, vi partecipa anche Laura Macrì e si tratterà di fare le aperture delle manifestazioni di premiazione degli Oscar. Poi, da qui all’estate sarò ad Amsterdam, Venezia, in Finlandia, di nuovo Amsterdam, e poi Savona, Roma, Piacenza. Il sogno nel cassetto, o meglio l’obiettivo, è arrivare come protagonista in posti come il Metropolitan di New York».

Qual è il tuo legame con Napoli, con il nostro territorio, specialmente quando lo rappresenti (in maniera eccellente) all’estero?

«Ho un legame molto forte con il nostro territorio: quando sono fuori mi manca, e ne sono orgoglioso. Le cose negative sono ovunque, e trovare il buono è importante».

Facciamo i nostri più sinceri complimenti ad Alessandro, e tanti auguri per la carriera brillante e piena di soddisfazioni che merita.

di Valeria Vitale

Tratto da Informare n° 157 Maggio 2016

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