Agostino Sibillo: un genio del web

Redazione Informare 03/10/2017
Updated 2017/10/03 at 12:01 AM
3 Minuti per la lettura

Al Liceo Federico Quercia di Marcianise c’è stato un convegno che ha avuto come ospite Agostino Sibillo, il padre del Cloud, quella nuvola che consente di archiviare dati su server remoto da qualsiasi dispositivo connesso alla rete.

Sibillo è nato nel 1972 in Puglia, a Manfredonia, da genitori casertani di Marcianise. Questo figlio della provincia è stato inserito dalla New Hampshire University tra i cento inventori più importanti del XX e XXI secolo.

Si laurea prima in giurisprudenza e fa l’avvocato, poi negli Stati Uniti, si laurea in ingegneria informatica e registra il primo brevetto. Ne sono seguiti altri 18 che riguardano streaming, software per droni, dignostica medica.

L’ultima creatura, sempre sul crinale tra concretezza del singolo dispositivo e rapidità dell’universo digitale, si chiama Spychatter ed è un’app, da poco lanciata negli Usa, che permette di nascondere all’interno della rete file e dati. Un protezione importante per chi ha la necessità di spostare da un indirizzo all’altro informazioni riservate.

Ai ragazzi ha parlato “di ciò che accade veramente nel mondo della tecnologia”, come lui stesso ha esordito durante il discorso fatto ai ragazzi.

Agostino Sibillo spiega che Internet era stato creato per fare in modo che delle notizie venissero diffuse senza essere manipolate da “un gruppo di potere”, la democrazia di Internet consiste nel fatto che, su Internet, tutti siamo uguali e liberi. Al giorno d’oggi, però, non si può più parlare di Internet Democracy, dal momento che “delle concentrazioni di potere” riescono a manipolare le informazioni e a farle viaggiare tutte in un certo senso. Questi monopoli, che si sono creati all’interno della rete, stanno compromettendo le funzioni della rete stessa e vanno contro i principi che originariamente avevano portato alla creazione di Internet.

«Se non avessimo avuto questi monopoli, queste concentrazioni di potere, oggi Internet ci avrebbe aiutato a risolvere molti problemi e sfide – dice Sibillo – chi controlla Internet oggi, sono le stesse persone che producono i dispositivi come Computer, telefoni ecc., e che hanno modificato il Cloud, rendendo, gli oggetti che abbiamo voluto archiviare, apparentemente segreti nel momento in cui viaggiano per arrivare al server, ma nel momento in cui si trovano nel server delle società che gestiscono il Cloud, questi dati vengono aperti, spiati e controllati».

Il problema però non è in primis quello della privacy, ma è dell’usufrutto che questi fanno dei nostri dati.

Insomma, è quasi un dovere istruire i giovani sul mondo del web, i quali sono costantemente immersi in questa dimensione ed è una soddisfazione sapere che ci sono eccellenze come Agostino Sibillo, le quali rappresentano, l’Italia in generale, ma soprattutto il Sud, negli Usa.

di Flavia Trombetta

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