Siamo donne, persone Lgbtqia+, lavoratrici, disoccupate, delegate sindacali, migranti, sex workers attive nel movimento transnazionale Non Una di Meno. Due anni di pandemia hanno colpito duramente le nostre condizioni di vita e di lavoro e sentiamo il bisogno di dire perché, anche se oggi è più difficile organizzarsi, crediamo che il nostro sciopero contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere – che continua ad aumentare tutti i giorni – sia ancora più urgente. Troviamo insieme modi per farlo: lo sciopero femminista e transfemminista è per tutte e tuttə.
A chi ci rivolgiamo
Alle lavoratrici e alle delegate sindacali, alle precarie con contratti a chiamata e bonus insufficienti per sopravvivere, costrette a non alzare la voce perché da quel lavoro dipende la possibilità di pagare l’affitto. Alle donne che sono state licenziate, che hanno dovuto lasciare il lavoro o sono state obbligate al part-time o allo smart-working perché a causa della pandemia e in assenza di servizi hanno dovuto occuparsi più di prima di figlie, figlə, anziani. Alle persone Lgbtqai+ che nell’ultimo anno hanno subito ancora più pesantemente la violenza delle istituzioni che, appoggiate da un sedicente femminismo, hanno affossato una legge già di per sé insufficiente.
Alle studentesse e student* che da più di due anni stanno lottando per poter avere un’istruzione che apra possibilità di autodeterminazione e non solo un destino precario, e contro le politiche pandemiche che hanno trattato la scuola come qualcosa di irrilevante, che si può interrompere in ogni momento mentre la produzione deve andare a tutti i costi. Alle donne migranti: sappiamo che i licenziamenti fanno ancora più paura quando bisogna rinnovare il permesso di soggiorno.
La feste delle donne è per chi non vuole più subire violenza
Agli uomini che riconosco l’urgenza e il valore della nostra lotta, affinché l’8 marzo si astengano dal lavoro produttivo per assumersi la responsabilità e il carico del lavoro di cura di altre, garantendoci partecipazione e protagonismo nelle piazze che promuoviamo. L’8 marzo dimostriamo che non siamo sole e solə, che siamo una forza collettiva. Facciamo in modo che partecipi chiunque non vuole più subire violenza, povertà, razzismo. Ne siamo convinte: lo sciopero femminista e transfemminista è per tutte e tuttə.