Si è brillantemente conclusa la 68esima edizione del Festival di Sanremo 2018. Un grande Festival che ha accontentato tutte le fasce d’età. Un Festival dove i big e le nuove proposte si sono avvicendati con testi robusti e di alto spessore. Giovani e meno giovani si sono esibiti con la stessa veemenza e con lo stesso entusiasmo. Ci siamo riscattati ed emancipati dalla sterile presenza di “vallette” inconsistenti ed inutili. Claudio Baglioni ha dimostrato di essere un grande artista e le nuove generazioni hanno avuto finalmente, il privilegio di conoscerlo. Tutti conduttori anche noi ascoltatori.
Michelle Yvonne Hunzinker è stata perfetta, spontanea, energica, seppur un prodotto di Mediaset che non del tutto si è scrollata di dosso la circense movenza da giullare idonea solo per le reti commerciali. Sicuramente la Hunzinker ha sdoganato la pedante presenza di donne superagghindate, ansiose, terrorizzate dalla storica discesa dalla scala del palco dell’Ariston, ha dimostrato al contrario di altre partecipanti, nelle precedenti edizioni, di saper cantare, condurre, ballare, improvvisare, far ridere ed intrattenere senza comunicare incertezza e stanchezza.
Pierfrancesco Favino, inizialmente imbranato e poco incisivo, ha nel corso delle serate, dimostrato di essere un brillante istrione ed un galantuomo sempre sorridente ed incline alla lacrima facile, oltre che un intrattenitore di notevole livello, non sorpassando però Rosario Fiorello che trascina le folle e le diverte in maniera immediata. Baglioni un mattatore riservato, di gran classe, mai invadente, nè presupponente, che ha puntato alla qualità dei testi e dei cantanti in gara. Non dimentichiamo che il giovane Claudio esordì con la sua voce avvolgente con la canzone “Fratello sole sorella luna” dal Cantico dei Cantici di San Francesco d’Assisi, nell’insuperabile, omonimo film di Franco Zeffirelli.

Baglioni ha un corredo discografico molto significativo e brillante da ben 50 anni. I cantanti in gara tutti di alto calibro e di variegati stili musicali, hanno dato il meglio ed hanno davvero coinvolto ed emozionato il pubblico. La classifica finale è stata davvero impietosa per alcuni grandi testi che potevano essere meglio valorizzati e premiati, ma la voce del popolo è la voce di Dio e dobbiamo fare i conti con una notevole fetta di ignoranza popolare.

Un Sanremo antologico che ci pone dinanzi al mondo e all’Europa, come il Paese più preparato in fatto di musica, arte e cultura. Per la sezione giovani ha vinto meritatamente, Ultimo (all’anagrafe Niccolò Moriconi) con la canzone “Il ballo delle incertezze”, un testo molto intenso che si è avvalso di note melodiche rap e hip hop ben mixate. I vincitori del Festival per la classifica finale inerente ai Big sono stati Ermal Meta e Fabrizio Moro, con un testo molto controverso che sin dalla seconda puntata è stato sospeso per plagio e sottoposto a lunghe analisi da parte della giuria, della sala stampa, degli addetti e di Claudio Baglioni in qualità di direttore artistico. Diatribe e controversie che hanno portato alla luce un messaggio sociale non velato ed incisivo contro il terrorismo e gli attentati degli ultimi anni dal Bataclan a Parigi, a Londra e Barcellona. Riammessi in gara il favore del pubblico li ha accompagnati fino alla fine della kermesse canora.
Il secondo premio è stato assegnato al gruppo Lo Stato Sociale con “Una vita in vacanza” un’opera “buffa” che ricalca lo stile di “Occidentali’s karma” di Francesco Gabbani, vincitore della scorsa edizione.
La terza classificata è stata Annalisa con “Il mondo prima di te”. La tutor di Amici 2017, ha vinto il talent di Maria De Filippi nel 2010. Ci sono stati dei riconoscimenti collaterali come il premio della critica Mia Martini assegnato a Ron che ha cantato un testo scritto dal compianto e grandissimo Lucio Dalla. Il premio “Sergio Endrigo” ad Ornella Vanoni-Bungaro-Pacifico come migliore intrepretazione. Il premio” Sergio Bardotti” a Mirkoeilcane, seguito dal premio “Giancarlo Bigazzi” assegnato a Max Gazzè per il miglior testo ed infine il premio TIMmusic ad Ermal Meta e Fabrizio Moro per essere stata la canzone più ascoltata sulla App Musicale della TIM.
Gli ospiti sono stati innumerevoli e di alto calibro come Laura Pausini, Sting, Shaggy, Nek, Francesco Renga, Max Pezzali, Gianna Nannini, Gino Paoli, Giorgia, Piero Pelù, Negramaro, Gianni Morandi, Biagio Antonacci, Rosario Fiorello, Fiorella Mannoia.
Un Festival che ha surclassato tutte le precedenti edizioni ad eccezione delle 14 presentate dall’inimitabile Pippo Baudo.
di Daniela Russo