Riceviamo e con piacere pubblichiamo il lavoro svolto dagli amici dell’associazione rifiuti zero in Campania, un ottimo lavoro fatto di confronto e competenza.
Tommaso MorlandoAudizione Commissione Ambiente Regione Campania del 07/01/2016
Emendamenti al ddl della G.R. per il riordino del ciclo dei rifiuti
DdL: Norme di attuazione della disciplina europea e nazionale in materia di Rifiuti, a sostegno della Economia circolare, della Riduzione della produzione di materiali post consumo e della Raccolta differenziata.
Art. 1 – Principi fondativi
Alla fine dell’articolo inserire :
Nell’applicare la gerarchia dei rifiuti si adottano misure volte a incoraggiare le opzioni che danno il miglior risultato ambientale complessivo, tenendo conto dei principi generali in materia di protezione dell’ambiente, di precauzione e sostenibilità, della fattibilità tecnica e praticabilità economica, della protezione delle risorse nonché degli impatti complessivi sociali, economici, sanitari e ambientali.
Prioritariamente ai punti d) e e) ai sensi dei commi 2 e 6 dell’articolo 179 del Dleg 152/06 e succ. mod. e nel rispetto della gerarchia del trattamento dei rifiuti le misure dirette al recupero di materia dai rifiuti sono adottate con priorità rispetto all’uso dei rifiuti come fonte di energia.
Gli obiettivi strategici della presente legge, che si avvale del confronto con gli Enti locali, con le associazioni e gli stakeholders territoriali sono: Nuova visione nella gestione dei rifiuti da economia lineare a economia circolare. Strategia Europea. Tutela della salute e dell’ambiente. Crescita occupazionale. Prevenzione e riciclaggio. Lotta allo spreco e centri del riuso. Tariffa puntuale per una maggiore equità. Industrializzazione del riciclaggio.
Nuovo concetto: riduzione dei rifiuti non inviati a riciclaggio come criterio di efficienza.
Art.2 – Economia circolare
Sostituire integralmente l’articolo con:
Il modello di Economia circolare che tende verso rifiuti zero è quello che assume come proprio la Regione Campania sostenendolo con criteri premiali nell’assegnazione di risorse europee, statali e regionali. Avvalendosi della ricerca scientifica e della riprogettazione (eco-design) di beni ad uso umano predisposti , anche attraverso il sostegno agli Ecodistretti e al ricorso della “fabbrica dei materiali”, i beni possono essere reimpiegati, dopo il loro utilizzo, in tutto o in parte, nei cicli produttivi del settore industriale, delle costruzioni e dell’agricoltura. L‘economia circolare è fondata sul riutilizzo, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclaggio e il valore dei prodotti e dei materiali si mantiene il più a lungo possibile; i materiali post consumo (rifiuti) e l’uso delle risorse sono minimizzati e le risorse sono mantenute nel ciclo produttivo, allungandosi così la fine vita di un prodotto, al fine di riutilizzarlo più volte per la creazione di posti di lavoro stabili, per promuovere innovazioni e competitività e garantire standard di protezione per le persone e l’ambiente, offrendo nel contempo ai consumatori prodotti più durevoli e innovativi in grado di generare risparmi e migliorare la qualità della vita. La transizione verso un’economia circolare risponde a una logica tanto ambientale quanto economica. Pertanto la Regione Campania, in via di principio, assume come testi di riferimento la comunicazione della Commissione Europea: “Tabella di marcia verso un’Europa efficiente nell’impiego delle risorse” (COM (2011) 571) e il nuovo pacchetto di misure sull’economia circolare adottato dalla Commissione Europea e presentato al Parlamento Europeo il 2 dicembre 2015.
Art.3- Finalità
1)…….ambientale, nel rispetto delle norme nazionali vigenti in materia di consultazione e partecipazione dei cittadini e dei soggetti interessati, secondo quanto citato dalla Convenzione di Aarhus, tradotta in Italia dalla L. 108/2001.
2) Ai fini di cui al comma 1, e in riferimento a quanto stabilito dall’art. 2, la presente legge…
Art.4 – Definizioni
Gestione integrata dei rifiuti solidi urbani……………..trasporto, preparazione al riuso, al riciclo, al recupero e allo smaltimento………..mediante la realizzazione e gestione degli impianti di trattamento, riciclo, recupero e smaltimento.
Sub-ambito distrettuale… efficienza gestionale e razionalizzazione tramite forme di cooperazione e coordinamento dei comuni.
Art 6 – Competenze della Regione
Modificare la lettera a comma 1 con:
- Promuovere interventi
……..e preparazione al riutilizzo di beni dismessi, attraverso specifiche iniziative, tra le quali misure logistiche come la costituzione ed il sostegno di centri e reti accreditate di riparazione e riutilizzo dei beni oggetti di scarto,nel rispetto delle disposizioni previste dall’art. 180 e 180/bis del Dlgs.152/2006. Sostenere attivita correlate come mercatini “hobby fai da te” utili a favorire la cultura del riuso.
sostituire ultima parte della lettera i comma 1 con:
- i) …Favorire la prevenzione, il riutilizzo, il riciclo ed il recupero con
modalità omogenee, sull’intero territorio regionale, laddove sia possibile.
È fatta salva diversa organizzazione per realtà territoriali connotate da specifiche diversità geografiche, urbanistiche e sociali, avente comunque come obiettivo i principi indicati all’articolo 1 della presente legge.
Art. 7 – Competenze dei Comuni
modificare comma 2 art.7
I Comuni concorrono, altresì, a disciplinare la gestione dei rifiuti con appositi regolamenti che , nel rispetto dei principi di trasparenza, efficienza efficacia ed economicità e in coerenza con le linee guida della Regione e con i piani d’ambito stabiliscono in particolare:…………………………………………….
- b) le modalità del conferimento……….stessi tramite riuso e riciclo, avvalendosi, in qualità di stazioni appaltanti, di quanto previsto alla voce “prevenzione della produzione dei rifiuti” dell’allegato 1 del Decreto Ministero dell’Ambiente 14 febbraio 2014, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.58 dell’11 marzo 2014, recante i “Criteri minimi per l’affidamento del servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani”.
Art. 8 – Piani Regionali
aggiungere
- d) Piano regionale di prevenzione per la Riduzione dei Rifiuti
Art.9- Piano regionale del ciclo integrato dei rifiuti.
aggiungere al comma 1:
……………………………(PRGRU), nel rispetto dei principi del DL 152 e succ. mod. ed in particolare delle finalità di cui agli articoli 177, 178, 178bis, 179, 180, 180 bis, 181, 182, 182 bis e 182 ter……………………………..gestione dei rifiuti, promuove la riduzione della produzione di rifiuti tramite la preparazione al riuso, il riciclaggio dei materiali e il recupero di materia, nonché la riduzione della pericolosità dei rifiuti.
aggiungere alla lettera f comma 3 art.9 :
Le misure per la riduzione dei rifiuti ………attraverso la prevenzione (auto compostaggio), il riciclaggio attraverso il trattamento aerobico o anaerobico favorendo anche il compostaggio di comunità e il recupero di materiali.
modificare la lettera g comma 3 art.9 :
Le iniziative dirette a limitare la produzione dei rifiuti e a favorire il riutilizzo e il riciclaggio di alta qualità. Il miglioramento quali/quantitativo della raccolta differenziata viene considerato strumento propedeutico. Tra gli strumenti individuati a perseguire tale obiettivo vi è l’Ecodistretto, organizzato territorialmente per ambiti omogenei ove insistono imprese dedicate al trattamento delle materie recuperate dalle filiere del riciclo e aziende manifatturiere per l’industria del riciclaggio, volano della “green economy” il cui punto centrale è costituito dalla“Fabbrica dei Materiali”,impianti di ultima generazione per il trattamento meccanico del rifiuto residuo (RUR) finalizzato al riciclo e al recupero di materiali dai rifiuti indifferenziati al fine di massimizzarne il recupero di materia e minimizzarne lo smaltimento ai sensi del comma 6 dell’ art. 179 del DL 152/2006 e succ. mod. e all’interno della comunicazione della Commissione Europea COM(2011) 571 dove al Punto 3.2 recita: Il recupero di energia sarà limitato ai materiali non riciclabili, lo smaltimento in discarica praticamente eliminato e sarà garantito un riciclaggio di alta qualità.
aggiungere alla lettera h comma 3 art.9 :
Le iniziative dirette ……di materiali, anche attraverso “la fabbrica dei materiali” e di energia in conformità al decreto legislativo n. 152/06 e successive modifiche.
:.k) l’indicazione della produzione attuale dei rifiuti, della loro composizione merceologica e dei flussi, al fine di migliorare le percentuali di raccolta differenziata e di intercettare nuove frazioni nel residuo indifferenziato, da destinare a riciclo, avvalendosi di centri di ricerca anche universitari.
aggiungere nuove lettere al comma 3 art.9
- n) Relativamente al riciclaggio della frazione organica dei rifiuti il Piano prevederà azioni tese alla definizione di accordi con gli operatori e/o i consorzi di filiera attraverso anche l’attivazione di tavoli concertativi anche con la presenza di centri universitari dedicati per favorire la produzione di compost di qualità e la sua collocazione sul mercato.
- o) l’adozione di sistemi che prevedano, in particolare per la frazione organica, la separazione alla fonte e la responsabilizzazione dell’utenza sulla qualità e quantità del rifiuto conferito al fine di ottenere un compost di qualità, in ottemperanza all’ art.182 ter del DL 152/2006 e succ. modifiche..
- p) l’individuazione di obiettivi territoriali di minimizzazione degli sprechi e quindi di rifiuti non riciclati e di raccolta differenziata basati su diversi scenari di previsione, in coerenza con gli obiettivi minimi dettati dalla normativa nazionale e con gli obiettivi previsti dal nuovo pacchetto di economia circolare proposto dalla commissione UE il 2 dicembre 2015 assumendo per la Regione Campania come obiettivo strategico principale al 2020 una produzione di RUR inferiore a 100 Kg/abitante/anno attraverso il 75% di R.D., il 70% di riciclaggio dei materiali, una riduzione di produzione di rifiuti del 20%, attivando sia un meccanismo economico automatico e progressivo di premialità dei comuni sulla base del criterio di minimizzazione dei rifiuti non riciclati che diventa criterio principale di giudizio di efficienza della gestione dei rifiuti, sia l’applicazione, entro quel termine, della tariffa puntuale (TIA) per tutte le utenze in tutti i comuni.
- q) l’individuazione di tipologie di rifiuto su cui focalizzare gli interventi di miglioramento della raccolta differenziata in base alla composizione merceologica del rifiuto indifferenziato e alle rese di intercettazione delle diverse frazioni merceologiche su cui calibrare l’importo dell’ecotassa di smaltimento, una parte della quale andrà a costituire il fondo incentivante di cui al comma i) dell’art.6,e che graverà maggiormente sullo smaltimento in inceneritori senza recupero energetico e in discarica.
- r) predispone l’organizzazione di un servizio di controllo attraverso la figura degli Ispettori ambientali riqualificandoli nell’ambito del personale in eccesso da dislocare, al fine di potenziare i controlli sul corretto conferimento dei rifiuti urbani ai sensi della direttiva discariche 99/31UE, per raggiungere gli ambiziosi obiettivi indicati dalla presente legge.
Art. 10 comma 1
aggiungere
e bis) assicura in ambito regionale il corretto trattamento di Apparecchiature elettriche ed elettroniche dismesse (RAEE), dando priorità alla preparazione per il riutilizzo, o il loro recupero tramite smontaggio dei componenti, selezione e recupero dei materiali, come metalli e terre rare, con le modalità previste dalla direttiva CE 2012/19 del 4 luglio 2012, che sostituisce la vecchia direttiva 2002/96 CE.
- f) identifica linee attuative della realizzazione di nuovi impianti, anche privati, idonei al soddisfacimento delle esigenze in ambito regionale, come richiamato dall’art.9 comma 3 lettera g (Ecodistretti).
Art. 12 comma 3
aggiungere :
………………..a livello nazionale possono presentare osservazioni sulla proposta di piano. . Entro lo stesso termine si darà corso al Tavolo di partenariato per l’audit definito dall’Agenda 21 e dalla Convenzione di Aarhus per il diritto alla trasparenza e alla partecipazione in materia di processi decisionali di governi locali dove chiunque portatore di interessi rilevanti o libero cittadino può prendere visione della proposta di piano o programma e del relativo rapporto ambientale e presentare proprie osservazioni, in forma scritta, anche fornendo nuovi o ulteriori elementi conoscitivi e valutativi ai fini della trasparenza e diffusione delle informazioni regolate dal decreto legislativo n. 33 del 14 marzo 2013. Entro..Consiglio regionale.
La Regione, altresì, si impegna ad istituire il “Forum per l’Economia circolare” per rendere trasparente e condivisa con la popolazione campana la strategia perseguita avvalendosi della partecipazione attiva e collaborativa delle associazioni e cittadinanza attiva per condividere informazioni e conoscenze nell’ambito della strategia dell’economia circolare con particolare riguardo all’applicazione corretta e puntuale dei relativi Piani dei Rifiuti.
Art. 12 comma 4
aggiungere il seguente periodo.
…il piano acquista efficacia per l’orizzonte temporale strategico pari a 15 anni.
Art.30 comma 2
Aggiungere al comma 2
…di tutela ambientale. A tale scopo è istituito un apposito fondo incentivante per l’implementazione e lo sviluppo di sistemi gestionali virtuosi, utilizzando il parametro abitanti equivalenti, finalizzati alla riduzione della quantità di rifiuti che vanno a smaltimento rispetto al dato medio regionale dell’anno di riferimento.Al raggiungimento…
Franco Matrone, Andrea Somma, Annamaria Martuscelli, Claudio Pellone, Lucio Righetti.
Zero Waste/Rifiuti Zero Campania