informareonline-5g-connessione

5G: la quinta generazione della telefonia cellulare

Angela Di Micco 04/08/2019
Updated 2021/01/12 at 5:37 PM
5 Minuti per la lettura

5G, una rivoluzione per lo sviluppo digitale del Paese

Nel corso dei secoli, la comunicazione gestuale gradualmente ha ceduto il posto alla lingua parlata. La memoria collettiva infatti non bastava più per tramandare oralmente gli avvenimenti più importanti e progressivamente lo sviluppo dei media ci ha consentito di conservare sempre più informazioni con una velocità e nitidezza delle immagini ancora maggiori. Man mano che la società diventava più complessa gli standard della telefonia mobile  si sono evoluti passando dal 1G (sistema di telefonia mobile analogico senza connessioni di dati) al 4G o LTE (apparati che permettono applicazioni multimediali e collegamenti dati con una banda passante elevata). La rivoluzione tecnologica infatti non si è arrestata ed il sipario dell’era del 5G sta per alzarsi.

Ma cos’è in effetti il 5G, cosa rappresenta sul piano tecnologico e qual è l’impatto sui fruitori?

Il 5G non è solo la rete di nuova generazione che supera in velocità la precedente 4G LTE. È un’ evoluzione e  rivoluzione della telefonia mobile che porterà ad una trasformazione fino ad oggi inimmaginabile con prestazioni nettamente superiori a quelli attuali. Grazie alla latenza bassa gli online players ad esempio, potranno giocare senza problemi anche in cloud gaming liberandosi dall’assillo dell’avere un device potente. La generazione degli “always on” drogati di informazione e connessione,saranno in grado di trasferire i dati  dalla mente biologica a quella delle reti ad altissima velocità.

Il 5G rivoluzionerà quindi il mondo delle telecomunicazioni senza sostituire però i sistemi preesistenti.

Smart city,  IoT  (Internet of things) sono solo alcuni esempi dei nuovo paradigmi della comunicazione  la cui efficienza energetica sarà si elevata ma con un minimo impatto ambientale. Innumerevoli le opportunità di crescita di nuovi settori e servizi innovativi: visite ai musei, sistemi per il controllo tattile remotizzato, videogiochi interattivi multiplayerin, guida remota dell’auto in grado non solo di abilitare il trasporto autonomo controllato a distanza, ma anche di gestire intere flotte di veicoli con una modalità più efficiente.

Certo che la posta in gioco è alta sia per il business che per la salute pubblica. La rete 5G sarà commercializzata dal 2020 ma la corsa per le frequenze è già partita sollevando nuovi e seri dubbi sulle onde elettromagnetiche. La ricerca medico-scientifica infatti ritiene fondato il pericolo di danni per il compulsivo uso degli smartphone. Anche se non ci sono ancora dati disponibili sull’effetto delle esposizioni alle radiofrequenze (RF) di millimetrica lunghezza, è vero però che la nuova tecnologia richiede una esponenziale proliferazione  delle antenne, rendendo l’ invisibile ragnatela nella quale siamo risucchiati sempre più fitta.

Alcuni ricercatori e medici di vari Stati hanno chiesto alla Commissione europea una moratoria al 5G, esprimendo preoccupazione per la salute delle persone a causa dell’aumento dei livelli di radiofrequenza nell’ambiente.

La Dottoressa Fiorella Belpoggio, direttore del Centro di ricerca sul cancro dell’Istituto Ramazzini ha spiegato a Radio1 gli studi e gli effetti delle onde elettromagnetiche. Il bisogno dell’aumento del segnale è più una necessità delle aziende che dei piccoli fruitori. Gli studi fino ad ora condotti riguardano lo spettro delle radiofrequenze del 3G ed  hanno rilevato gli stessi tipi di tumore negli animali testati, di quelli condotti al  National toxicology program (Ntp) Usa. Più è alto l’assorbimento delle onde, maggiore è il pericolo.

La Dott.ssa afferma inoltre che nessuno studio specifico è stato ancora condotto sull’impatto del 5G e delle onde millimetriche sulla salute, anche se d’altro canto lo scopo dell’industria è di non lasciare alcuno spazio non connesso.

L’allarmismo però sembra non essere condiviso da tutti.

Valerio De Santis docente di Elettrotecnica all’Università dell’Aquila e membro del Comitato tecnico internazionale sull’esposizione ai campi elettromagnetici, ci rassicura sul fatto che pur essendo ben condotti gli studi sul 3G, tuttavia “nella vita reale,per ottenere un’irradiazione forte come quella dello studio, serve una sorgente molto potente, come se stessimo 19 ore al giorno vicino al traliccio di un ripetitore televisivi.

Preoccupazioni a parte la nuova  frontiera tecnologica sarà alla base della dell’Intelligenza Artificiale del futuro.

di Angela Di Micco

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *