Van Gogh

30 Marzo 2023: buon compleanno Van Gogh

Sharon Aiello 30/03/2023
Updated 2023/03/30 at 10:37 PM
5 Minuti per la lettura

Il 30 Marzo del 1853, nacque uno degli artisti più tormentati e amati della storia dell’arte: Vincent Van Gogh. Sono passati 170 anni dal giorno in cui venne alla luce il grande artista dall’indole inquieta. Van Gogh è l’esempio più drammatico di un’esistenza irrequieta e tormentata.

Van Gogh: il grande artista

Vincent Van Gogh fu un pittore tanto geniale quanto incompreso dalla vita. Divenne famoso solo dopo la sua morte avvenuta in circostanze misteriose nel 1890. Una vita conclusa in modo drammatico, all’età di 37 anni, con un colpo di pistola al cuore. Nonostante iniziò a dipingere tardi, all’età di 27 anni, creò oltre 900 dipinti e 1000 disegni, senza contare i numerosi schizzi e i tanti appunti non portati mai a termine. La sua fu una vita breve e intensa.

La vita di Van Gogh

Vincent Van Gogh nacque in Olanda, il 30 Marzo del 1853, da una modesta famiglia. Figlio di un pastore protestante, credette per lungo tempo di essere vocato alla predicazione, ma successivamente si dedicò solo ed esclusivamente alla pittura. Nel 1886 si trasferì a Parigi dall’amatissimo fratello Theo. La città parigina rappresentò per Vincent un punto di svolta, ovvero la grande scelta di dedicarsi esclusivamente alla pittura, e fu luogo di incontri con artisti a lui contemporanei, come Monet, Degas e Renoir. Seguirono la scoperta dell’impressionismo e la rivelazione dei colori. La sua pittura, fino a quel momento fedele alla tradizione olandese, esplose frammenti di colore, intensi e luminosi. Parigi, però, fu anche un luogo di caos, del confronto e della dura legge artistica che non lo comprese e lo respinse. Fu per lui un luogo dalle tante delusioni d’amore, dove la sua sensibilità e la sua autostima furono costantemente messe sotto pressione.  

La casa gialla del dipinto “Notte Stellata sul Rodano”

Il suo “pellegrinaggio” si spostò dunque verso il sud della Francia, alla ricerca di pace, solitudine e calore. Ad Arles Van Gogh ci arrivò in inverno, nel febbraio del 1888. Con l’arrivo della primavera, egli si sentì profondamente appagato dalla bellezza della natura, a tal punto da pensare di aver trovato finalmente un luogo in cui vivere. Pensò ad una casa, col giardino, dove gli alberi fossero dipinti sulle pareti, con una finestra da dove si potesse vedere il fiume e, nelle limpide notti d’estate, le stelle riflesse sull’acqua. Una casa per sé e i suoi amici, dove vivere, dipingere e non sentirsi più solo. Una casa celebre, chiamata Casa gialla, vicino alla stazione di Arles, dove l’artista arredò la camera da letto da cui ritrasse l’incantevole dipinto della “Notte Stellata sul Rodano”. In quel luogo Van Gogh visse felice per pochi mesi con il suo amico Paul Gauguin.

Il taglio dell’orecchio e le crisi depressive

La felicità durò poco. I due pittori e amici, così diversi per la loro visione artistica, entrarono in conflitto. Van Gogh ne fu profondamente ferito, e la ferita dell’anima fu così profonda che sfociò in un gesto autolesionista. L’artista, quasi per punirsi per come aveva trattato l’amico, si tagliò un orecchio. Una volta guarito si rituffò nell’arte, la sua consolazione e unica fonte di gioia. Le crisi depressive furono però sempre più frequenti e vive, e per la gente di Arles fu considerato come un pazzo. Di sua iniziativa scelse quindi di farsi ricoverare in un ospedale psichiatrico, dove restò per più di un anno.

La morte con il colpo di pistola

L’ultima tappa del viaggio di Van Gogh fu a Auvers-sur-Oise, vicino Parigi, dove trovò una nuova casa, e ancora paesaggi, prati e campi. Fino al mese di luglio del 1890, dopo aver dipinto un campo di grano attraversato da tre sentieri e un cielo agitato con un volo di corvi. L’artista decise di mettere fine alla sua vita con un colpo di pistola dritto al cuore.

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