Oggi, 30 giugno, si celebra il Asteroid Day, evento internazionale lanciato nel 2015 con l’intento di avviare una campagna informativa globale, consentendo alle persone di tutto il pianeta di scoprire il mondo degli asteroidi e ciò che noi possiamo fare per proteggerci da possibili impatti futuri.
“Scopriamo centinaia di nuovi asteroidi ogni mese, ma i più pericolosi sono quelli che non abbiamo ancora scoperto”, dice all’ANSA Luca Conversi, responsabile del Neocc, il Centro di coordinamento per le osservazioni degli asteroidi vicini alla Terra, i cosiddetti Neo (Near Earth Object) dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa), presso l’Esrin a Frascati. “Degli asteroidi che conosciamo, possiamo stimare le caratteristiche e l’eventuale rischio di collisione, ma gli altri, finché restano sconosciuti, rappresentano una minaccia”, osserva l’esperto.
Per questo la sorveglianza di questi sassi cosmici è fondamentale, come sottolineano i numerosi eventi in programma in tutto il mondo, dal Giappone all’India, dall’Egitto alla Lettonia, fino all’Argentina e agli Stati Uniti.
Un tema questo da sempre di grande richiamo presso il pubblico, spesso confuso da trattazioni poco ortodosse dell’argomento. Successivamente al lancio del progetto, istituzioni, personalità e scienziati si sono uniti in questa missione, dando vita a questo evento ricorrente, che si celebra ogni 30 giugno, anniversario dell’impatto di Tunguska (30 giugno 1908), il più importante della storia recente.
Tra i fondatori dell’Asteroid Day figura Brian May, celeberrimo chitarrista dei Queen e, cosa non nota a tutti, laureato in astrofisica. Nel 2015, anno della prima edizione di questo evento, è stato poi presentato il film “51 Degrees North”, diretto da Grigorij Richters (anch’egli tra i fondatori dell’Asteroid Day).