C’erano migliaia di ragazzi ieri in strada a Napoli per l’anniversario della liberazione. Non una semplice manifestazione ma una festa a cielo aperto che ha visto uniti in una giornata significativa tutte le realtà antifasciste della nostra città.
Unità a partire dalla lotta di lavoratori e studenti fino a quella dei migranti sul nostro territorio, per i diritti delle donne, per il mare libero e gratuito, ad arrivare alla causa palestinese e dei popoli oppressi nel mondo.
Napoli antifascista e libera
Si liberò durante le sue storiche Quattro Giornate Napoli, città libera e antifascista. Uno spirito ribelle e mai domo, quello del popolo napoletano, che resta forte anche oggi, a 80 anni da quei giorni. E che spesso è dimenticato, nascosto dietro i luoghi comuni e le definizioni turistiche affibiate ai partenopei.



“In questi mesi di esecutivo, il governo Meloni si è occupato della creazione di nuovi reati, politici e non, palesando sin da subito la volontà di voler reprimere e controllare chi non si adegua agli standard di Dio, Patria e Famiglia”. Un governo, spiegano i manifestanti, che continuerà a dividere sempre più quella linea tra i “giusti” e gli “sbagliati”, gli indesiderati.



Con in testa la musica di Smash Repression – il movimento nato in Europa contro i decreti anti rave – il corteo ha percorso Napoli da Piazza Garibaldi al Plebiscito. Alla prefettura di Napoli tantissimi i pomodori contro la facciata. “È il sangue per ricordare gli oppressi dal governo Meloni – spiegano gli attivisti – un monito per questa politica: Napoli è è sarà sempre un limite invalicabile per ogni forma di fascismo”.