Titanic

111 anni fa affondava il Titanic: ripercorriamo la storia

Sharon Aiello 15/04/2023
Updated 2023/04/15 at 10:17 PM
4 Minuti per la lettura

Oggi sono passati 111 anni dalla più famosa tra le tragedie dei mari. Nella notte tra il 14 e il 15 Aprile del 1912 affondò il Titanic, la nave “inaffondabile”.

La storia del Titanic, la nave “inaffondabile”

Il Titanic fu più il grande e lussuoso transatlantico del mondo al tempo. L’ingegnere che lo progettò, Thomas Andrews, consapevole del fatto che il progetto fosse di dimensioni inimmaginabili per l’epoca, applicò misure straordinarie di sicurezza. Tutto ciò che aveva a che fare con quest’imbarcazione fu incredibile per quegli anni. La nave partì per il suo viaggio inaugurale il 10 aprile del 1912 da Southampton diretto a New York. Il 14 Aprile il fatidico giorno della tragedia, non fu diverso dai giorni precedenti. La temperatura scese bruscamente ma il Titanic continuò a navigare tranquillo sul mare calmo.

Verso le dieci di sera, dopo aver cenato con i suoi passeggeri, il capitano Smith si ritirò in cabina, e il comando della nave rimase nelle mani del primo ufficiale William Murdoch. Mancavano 20 minuti alla mezzanotte quando, Frederick Fleet (una delle vedette del Titanic, nonché uno dei sopravvissuti del naufragio), avvertì la presenza di un iceberg nelle vicinanze.

Era appena percettibile, le onde infatti non si infrangevano contro quel gigantesco blocco di ghiaccio. Fleet informò immediatamente Murdoch, che ordinò di cambiare la direzione, e subito dopo, di fermare i motori. In questo modo fu possibile evitare la collisione, il ghiaccio e la nave si sfiorarono appena sul lato di tribordo. Ma nonostante ciò, le conseguenze furono fatali.

Un punto fatale

L’incidente fu appena avvertito a bordo, alcuni passeggeri sentirono una leggera vibrazione che percorse tutta la nave. Non ci fu panico, nessuno si rese conto della gravità. Sebbene il capitano fosse stato informato subito, si iniziarono a prendere misure di salvataggio solo circa trenta minuti dopo. L’evacuazione sarebbe potuta essere più rapida, considerando che sulle 20 scialuppe di salvataggio non c’era posto per tutti i passeggeri, ma niente e nessuno lì avvisò della gravità della situazione.

Il risultato finale fu che le scialuppe, 25 minuti dopo la mezzanotte, erano piene solo a metà. Il capitano Smith, e l’ingegnere Andrews, cercarono con ogni mezzo di fare in modo che che le scialuppe tornassero indietro, per essere riempite. Ma quelle ormai lontane non fecero ritorno verso la nave. Nessuno voleva avvicinarsi tanto da rischiare di essere inghiottiti, come il resto dei passeggeri ancora a bordo.

Una tragedia da brividi

Alle due e cinque del mattino fu calata l’ultima scialuppa. Pochi minuti dopo, la nave si spezzò in due grossi tronconi che sprofondarono nell’Oceano Atlantico. La temperatura del mare consentì alle persone di sopravvivere solo pochi minuti, prima dell’assideramento. Nel naufragio persero la vita all’incirca 1523 passeggeri dei 2223 imbarcati. Il 16 aprile il New York Times riportò in prima pagina la tragedia con un elenco da brividi delle persone morte quella notte, tra personaggi illustri e sconosciuti, il Titanic non risparmiò nessuno.

Condividi questo Articolo
Lascia un Commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *