Piazza Mercato a Napoli, uno dei luoghi più iconici della città, sta vivendo una nuova vita grazie all’impegno delle istituzioni cittadine e di numerosi soggetti che da tempo sono impegnati nella sua riqualificazione. In questo solco si è inserito l’evento ‘νοῦς – principio ordinatore‘ organizzato dagli studenti e dai docenti dell’ISIS “Isabella d’Este – Caracciolo” di Napoli guidato dalla dott.ssa Giovanna Scala, uno degli istituti superiori più grandi della città dove si formano i futuri lavoratori del sistema moda. Svoltosi sabato 27 maggio ha visto la partecipazione di tutta la comunità scolastica e delle famiglie e l’intervento di tante personalità del mondo istituzionale ed imprenditoriale che già si erano incontrate nel Focus su Piazza Mercato svoltosi nell’aula magna dell’istituto scolastico, a breve distanza dalla piazza.
L’idea che ha ispirato νοῦς
Nοῦς è un termine greco che indica, da Omero in poi, la capacità di comprendere e dunque l’intelletto. Attraverso il pensiero, di fatto inteso quale “principio ordinatore”, gli studenti e i docenti hanno invitato a ripensare e “riordinare” le problematiche legate al mondo della moda, un comparto dell’industria con un fortissimo impatto ambientale. I grandi opifici hanno ormai intrapreso l’adozione di processi di lavorazione dei tessuti e dei materiali ecocompatibili ed ecosostenibili. «Siamo persuasi – afferma la preside Scala – che sia sempre più necessario ripensare ad un nuovo modo di vivere il pianeta, ridonando ordine e forma alla natura, alla bellezza e agli elementi primari sui quali si regge la vita dell’uomo sulla Terra. Bisogna riordinare il pensare e il creare, dando spazio e rilevanza alla salvaguardia dell’ecosistema».

Foto di Luigi Locorotondo
L’appello della politica globale
Ed in questa nuova visione l’istituto fa proprio il richiamo dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, programma d’azione per le persone, il pianeta e la prosperità. Sottoscritta il 25 settembre 2015 dai governi di 193 paesi membri delle Nazioni Unite e approvata dall’Assemblea Generale dell’ONU, l’Agenda segue, nella pubblicazione, “Laudato sii cura della casa comune” pubblicata da Papa Francesco nello stesso anno. Entrambi i documenti richiamano alcuni ambiziosi obiettivi: l’eliminazione della povertà, della fame, l’implementazione della salute e del benessere, dell’istruzione, della parità di genere, ala garanzia di acqua pulita e servizi igienico sanitari, dell’energia pulita e accessibile, di un lavoro dignitoso e l’impegno per consumi e produzioni responsabili e la lotta al cambiamento climatico.
Gli abiti e i tessuti utilizzati
Gli abiti, prendendo spunto dalla destrutturazione di elementi storici, artistici e architettonici nati da elementi della natura, la pietra ad esempio, hanno rappresentato i quattro elementi dell’ambiente: l’acqua, l’aria, la terra ed il fuoco, principi comuni alle antiche cosmogonie, messi in “ordine” dal νοῦς: dal loro equilibrio dipende la vita dell’uomo e del cosmo. I tessuti utilizzati sono stati lavorati con procedure a basso impatto ambientale, tutto frutto di uno studio sui materiali che, benché realizzati chimicamente, sono composti da elementi organici come la scorza d’arancia, la fibra dell’ananas, il bambù.


